Avere del Tempo libero è importante per la nostra Salute mentale!

Ci offre momenti di introspezione che consentono maggiore chiarezza nel processo decisionale, inoltre serve a disintossicarci dagli obblighi che ci appesantiscono: il lavoro, le responsabilità, le attività scolastiche e domestiche.

Per alcuni intellettuali, la distinzione tra tempo libero e tempo lavorativo è illusoria, entrambi sono componenti di un sistema unico che le “ingloba” in funzione delle necessità produttive e economiche del sistema.
Il tempo dedicato agli hobby può essere percepito come “libero” , mentre non è altro che il risultato di una necessità economica del sistema, quella del recupero psico-fisico necessario a una più efficiente produzione.
La fruizione del tempo libero, fa credere all’uomo di essere libero, mentre in realtà, la funzione sociale assegnata al tempo libero, inchioda l’uomo alla sua realtà di asservimento al lavoro e ai modi di produzione della società di massa.

Secondo alcuni ricercatori statunitensi, più di cinque ore di tempo libero al giorno provocano più stress e minor benessere.

La felicità aumenta con la quantità di tempo libero disponibile solo fino a un certo punto, sopratutto se questo tempo è impiegato a soddisfare esigenze, materiali. Se non vedessimo nessuna pubblicità, avremmo un decimo delle esigenze che abbiamo.
Il Bhutan, è un piccolo stato Himalayano dell’Asia di circa 760.000 abitanti, qui il PIL (prodotto interno lordo) è stato sostituito con il FIL, l’indice di Felicità Interna Lorda che trae ispirazione dalla filosofia che pone la persona al centro dello sviluppo.

 Lo sviluppo deve puntare ad aumentare la felicità delle persone, piuttosto che la crescita economica.

Secondo i parametri occidentali basati sul PIL, il Bhutan risulterebbe essere una delle nazioni più povere della terra; in realtà qui nessuno muore di fame, non esistono mendicanti, né criminalità, il 90% della popolazione ha accesso gratis alla sanità e all’istruzione pubblica.

Nella pratica quotidiana ci troviamo davanti a persone che vivono e scaricano somaticamente l’impossibilità di essere quello che vorrebbero essere e di fare quello che vorrebbero fare.
Il digrignamento dei denti è una forma di reazione ad una vita che ci sta troppo stretta e che ci schiaccia.
I bite di protezione che vanno tanto di moda, sono un “orpello” al quale culturalmente ci stiamo abituando perchè fin da giovani si scarica lo stress sull’occlusione oltre la normalità.

Il meccanismo ancestrale del “combatti o fuggi” è una risposta che il nostro organismo mette in atto ogni qualvolta che è sottoposto ad agenti stressogeni che ha precise connotazione fisiologiche: rilascio di adrenalina, aumento della frequenza del battito cardiaco, attivazione muscolare, serramento dentale, tutto ciò mette l’organismo in grado di risolvere una situazione con la fuga (il nostro nemico è forte di noi) o con la lotta (ci sentiamo di poter battere il nemico).
Siamo nati per camminare chilometri e stiamo sempre seduti, per guardare lontano e fissiamo uno schermo ad 80 centimetri dal viso, a strappare il cibo con i denti e lo mangiamo precotto.
Viviamo sotto costante pressione, mentre siamo in attesa che la vita, la vera vita cominci… abbiamo sempre qualcosa di irrisolto:….”appena questo progetto andrà in porto”, “poi quando finirò di pagare il mutuo”, “quando i figli cresceranno”, “quando andrò in pensione”…. Pensiamo che la vera vita prima o poi inizierà… la vita è il viaggio non la mèta.

Il tempo non aspetta nessuno usiamolo per essere felici e per far felici gli altri.

Articolo scritto dal dr. Martini dello studio di Fisioterapia Gnatologica Martini