Futuro e pensione

Futuro e pensione: due opposti che si attraggono

Pensare al futuro e parlare di pensione può sembrare un paradosso. 

Quando si pensa al futuro ci si immagina sempre qualcosa di prossimo come una vacanza, un compleanno, una cena fuori. 

Al contrario lo associamo di meno all’acquisto di una casa, di una macchina o di un motorino.

Un’associazione ancora più lontana è futuro e pensione: troppo spesso infatti queste due parole vengono concepite come opposte.

Arrivare alla pensione è un pensiero che sembra così lontano, ma che invece va costruito giorno per giorno e su cui bisogna cominciare ad informarsi fin da giovani.

Ecco perché oggi vi parliamo di un nuovo servizio dell’INPS che aiuta a simulare la propria pensione.

PensAMi: futuro e pensione in un simulatore dell’INPS

futuro e pensione secondo l'inps In ottica di futuro e pensione quindi è da qualche tempo attivo PensAMi, ovvero un simulatore per effettuare il calcolo delle Pensioni creato dall’INPS.

PensAMi è l’acronimo di Pensione a misura, ovvero a misura di tutti, perchè come dice l’INPS “permette a tutti, senza autenticazione, di verificare i possibili scenari pensionistici considerata l’attività lavorativa svolta”. 

L’INPS ha fatto questa scelta utile ma anche audace nei confronti dei contribuenti e in un comunicato stampa ha spiegato perché ha creato questo simulatore.

“Pensami” è uno strumento pensato come una sorta di consulenza online con cui l’utente può visualizzare i possibili scenari pensionistici che gli si prospettano. 

Seguendo un percorso digitale modulare si favorisce lo sviluppo della cultura previdenziale che è in grado di orientare l’utente tra le diverse possibilità.

L’applicativo si sviluppa su tre livelli da percorrere in maniera sequenziale obbligata. Questo modo di procedere per gradi serve a fornire informazioni sulle prospettive di accesso alla pensione in maniera sempre più specifica.

Si parte dunque da un livello più “superficiale” per arrivare poi ad un livello più profondo.

Ecco di seguito i tre step:

  • Al primo livello, con qualche domanda di base, il servizio fornisce informazioni sulle principali prestazioni pensionistiche. A queste l’utente che richiede può accedere solo valorizzando tutta la contribuzione;
  • nel secondo livello è invece necessario  indicare i periodi di contribuzione nelle diverse gestioni e il sistema fornirà la decorrenza teorica delle prestazioni contemplate nel primo livello. Non solo questo: vengono presentate anche le ulteriori prestazioni conseguibili a carico di ciascuna gestione.
  • Il terzo livello consente di avvalersi di alcuni istituti che influiscono sul diritto e sul sistema di calcolo delle pensioni (ad esempio, servizio militare, valorizzazione della contribuzione accreditata presso le casse professionali, ecc.). Su questa base è possibile per il sistema anche visualizzare gli effetti sugli scenari pensionistici degli utenti. 

Durante tutto il percorso su tre livelli il contribuente può chiarire tutti i suoi dubbi mediante apposite note informative e, se lo desidera, di approfondire gli istituti pensionistici mediante appositi link alle schede di prestazione presenti sul sito istituzionale www.inps.it.

Il servizio è stato quindi concepito su base umana, per dare ai contribuenti quante più informazioni importanti sul proprio futuro pensionistico e dettagliare in maniera chiara ed esaustiva, ma è anche stato progettato per mettere l’utente al centro, in modo da garantire la massima facilità d’uso. 

Riassumendo quindi “PensAMi” permette a tutti gli utenti, senza particolari regole di autenticazione, di verificare i possibili scenari pensionistici considerata l’attività lavorativa svolta.

L’utente ha da subito accesso alle informazioni sulle principali prestazioni pensionistiche a cui potrebbe aver diritto. In particolare è interessante che sappia anche la data alla quale potrebbe accedere alla pensione.

Futuro e pensione: il gap delle nuove generazioni

È necessario cominciare a pensare alla pensione già dalla giovane. Abbiamo approfondito questo argomento anche in un nostro articolo precedente.

Purtroppo solo 5 persone su 10 sanno quando andranno in pensione e il 76% vorrebbe farlo prima. La metà non sa quanto prenderà, mentre la maggioranza ha attese irrealistiche. 

futuro e pensione: i giovani sono poco informatiGli italiani, in particolare i giovani,  non hanno un’idea chiara di cosa li attende alla fine della loro vita lavorativa. 

Purtroppo spesso anche il futuro lavorativo è incerto e questo non aiuta a pensare a prospettive che sembrano lontane come la pensione.

I giovani infatti non hanno aspettative troppo rosee sia per quanto riguarda l’età in cui potranno andare in pensione sia sull’entità dell’assegno che riceveranno.

Tuttavia lo ribadiamo: è importante informarsi perché come sempre l’informazione ci rende liberi in questo caso anche di gestire e governare il nostro futuro finanziario al meglio.

Ecco perché vi abbiamo parlato di pensAMi: sarà sicuramente uno strumento utile da utilizzare fin da giovani per gestire al meglio i propri fondi e il proprio futuro.

Un futuro più leggero infatti non dispiacerebbe a nessuno, soprattutto nell’ottica di passarlo in viaggio oppure nella prospettiva di vivere all’estero senza dover più pensare al lavoro.

Futuro e pensione: pianificare rende tutto più roseo di quello che pensiamo

Dato che abbiamo parlato di pianificazione e di informazione, vogliamo lasciarvi con un finale a metà fra il sogno e la realtà: le mete dove passare il “buen retiro”, come lo chiamano gli spagnoli.

Panama e pensione

Fra queste vi suggeriamo:

  • – l’Uruguay, uno tra i primi paesi dell’America Latina per funzionamento e qualità dei servizi
  • – la Spagna, una meta perfetta per il basso costo della vita, l’eccellente assistenza sanitaria, le infrastrutture del primo mondo e l’ottima sicurezza personale.
  • – Malta, dove l’assistenza sanitaria è al quinto posto nel mondo, il trasporto pubblico funziona con la massima efficienza
  • – Panama, che è in cima alla classifica dei posti migliori del mondo in cui trascorrere la pensione per clima, servizi, calorosità della gente, qualità del cibo.

Insomma con questo articolo speriamo di avervi convinto: pianificazione e previdenza sono due strumenti utili per godersi gli anni dopo il lavoro fra paradisi tropicali e piatti esotici.

rischi cyber

Rischi cyber in viaggio

Quando partiamo siamo spesso così contenti di fare quel viaggio o quella vacanza che abbassiamo la guardia verso i rischi cyber.

Eppure non dobbiamo mai dimenticare che gli apparecchi tecnologici che portiamo con noi non sono mai davvero al sicuro, anche quando sono spenti.

Quello che possiamo fare quindi è prevenire e cercare di fare attenzione il più possibile.

rischi cyberLa prevenzione in particolare è importante per essere informati e aggiornati sui rischi e sulle cautele che dobbiamo avere per poter utilizzare i nostri preziosi “strumenti”.

Ci aiuta anche a  coglierne  gli indubbi vantaggi e ovviamente ad evitare i rischi del loro utilizzo.

Non vorremmo mai infatti che qualcuno entri in possesso dei nostri dati e che li utilizzi in modo fraudolento.

Allora vediamo insieme cosa possono significare i rischi cyber in viaggio.

Rischi cyber: le prime accortezza quando si viaggia

In periodo di viaggi e spostamenti  i rischi cyber sono legati ad attacchi in stazioni, negli aeroporti, negli hotel e in genere nei luoghi pubblici.  

I primi punti di contatto o meglio i primi fattori di rischio sono le reti Wifi e i Punti di Ricarica.

Chi mette a disposizione questi supporti si preoccupa di garantire un servizio, ma non è suo obbiettivo punti di ricarica rischiosiinvece garantire la sicurezza dei clienti.

Partiamo dal Wifi, paradossalmente uno degli elementi più pericolosi. Gli hacker hanno infatti inventato dei cosiddetti “Rouge Access Point”.

Si tratta di reti Wifi false, spacciate per quelle messe a disposizione delle strutture che stiamo frequentando.

Ma non finisce qui.

Esistono anche le Reti Wifi Clonate, ovvero un accesso simile da confondere con quello effettivo della struttura sempre in mano agli hacker.

Rischi cyber: come proteggerci dai wifi fraudolenti?

Abbiamo visto quanto le reti wifi possano essere insicure e quindi nasce spontaneo chiedersi cosa dobbiamo effettivamente fare per proteggerci?

Ci sono infatti delle accortezze che possiamo usare.

La prima è porre la massima attenzione quando scegliamo l’accesso a cui stiamo per  collegarci. 

Qui bisogna fare attenzione e fare log in sempre e solo ad accessi che prevedono una password per il  collegamento: nei wifi senza password chiunque può accedere e “sniffare” (ovvero rubare in gergo tecnico) il traffico e i dati.

La seconda è di evitare il più possibile di accedere a queste reti evitando di essere dentro i nostri account personali.

Se proprio siamo costretti a  farlo proteggiamole sempre con un ‘autenticazione a 2 fattori così da limitare al minimo i rischi cyber.

Se possibile, infine, rimandiamo gli acquisti e le operazioni bancarie a quando saremo  su una rete sicura e/o propria verificando sempre che i siti web a cui ci colleghiamo utilizzino sempre la cifratura “https” per non incappare in cloni.

vpn e rischi cyber

Rischi cyber: la ricarica dei dispositivi in viaggio

Parliamo ora dei rischi cyber connessi ad un altro servizio utile in viaggio: la ricarica dei nostri dispositivi.

Dobbiamo avere in mente che è buona norma  quella di evitare di collegare i nostri dispositivi mobili ad una porta sconosciuta ( intendendo qualsiasi punto di accesso, computer , prese, ricariche volanti altrui).

Se questa porta è compromessa,  permetterebbe ad un hacker di accedere al nostro dispositivo e mettere in atto vari tipi di “infezioni”.

Il rischio come sempre è la fuga delle nostre informazioni.

La migliore condotta che suggeriamo in questo caso è di portare sempre con sé un power bank proprio oppure di dotarsi e portarsi dietro un proprio cavo che non supporta la trasmissione dei dati ma permetta solo la ricarica.

 

rischi cyber e smartphone

Rischi cyber: altri attacchi che dobbiamo conoscere

La casistica dei rischi cyber in viaggio è molto più ampia.

Dobbiamo conoscere anche:

  • – lo Shoulder surfing , la tecnica di osservare la vittima stando alle sue spalle eshoulder surfing intercettare codici di accesso che vengono digitati;

  • – lo Skimming , il sistema di clonazione delle carte di credito, posizionato su Pos, macchinette per pagamento del parcheggio, i pagamenti dai da te dei caselli autostradali , gli Atm senza che gli utenti possano rendersi conto della manomissione.

Come dobbiamo comportarci in questi casi?

In primis è importante digitare pin, password e dati dei nostri account facendo attenzione ad non essere “notati”, anche a distanza , verificare che gli strumenti dove inseriamo le nostre carte siano integri.

Rischi cyber: metti in valigia la sicurezza

Abbiamo parlato in generale dei rischi cyber e di qualche buona procedura, ma vediamo anche qualche opera di prevenzione che è bene fare prima di partire:

  • – seleziona e porta con te solo i dispositivi necessari
  • – esegui un back up prima di partire
  • – cambia le password e cerca di mettere un’autenticazione a due fattori
  • – aggiorna i dispositivi prima di partire ma non farlo quando sei fuori
  • – abilita la crittografia dei dati, importantissima per evitare rischi cyber
  • – abilita le funzioni per trovare il tuo dispositivo quando sei fuori.
  • – disabilita le connessioni automatiche alle reti wifi

Rischi cyber e green pass

Tra i rischi cyber purtroppo più in voga negli ultimi anni ci sono anche quelli legati al green pass.

Tenendo conto che il 10% dei cyber-attacchi portati a termine lo scorso anno è stato a tema Covid-19, bisogna ricordare che il QR code del nuovo documento che attesta l’avvenuta vaccinazione anti Covid-19, la guarigione o la negatività al tampone contiene numerosi dati relativi alla nostra identità, alle vaccinazioni effettuate e allo stato di salute.

In questo caso vi consigliamo due azioni da fare:

  • autenticazione a due fattori– non mostrare mai il proprio green pass in forma di QR code sui social network, né mostrarlo a nessuno se non alle autorità che possano richiederne la visione
  • – utilizzare un’autenticazione a due fattori per evitare che qualcuno entri nel nostro smartphone e rubi i nostri dati personali;
  • – utilizzare sempre, per scannerizzare, lettori certificati e app ufficiali

Dunque i rischi cyber in viaggio sono moltissimi, ma come abbiamo visto difendersi non è troppo complicato. Ciò che è difficile è mantenere alta la propria attenzione quando siamo distratti dal nostro mood vacanziero.

Ma difenderci è importante: non scordiamocelo mai

digital life degli italiani

La digital life degli italiani

Il digital è diventato una parte fondamentale delle nostre vite, tanto da farci coniare il termine “digital life”.

Ma a che livello di digitalizzazione siamo in Italia? I nostri concittadini sono pronti a questa rivoluzione? Come la vivono?

Scopriamolo insieme.

Digital life in numeri

Cominciamo ad analizzare lo status della digital life in Italia da alcuni dati.

Secondo il report di Censis sulla «Digital Life degli Italiani» la maggioranza degli italiani si relaziona quotidianamente con il digitale senza difficoltà.

ecommerce Il 90,3% degli utenti di dispositivi digitali ha device adeguati alle proprie esigenze e il 69,4% degli utenti si sente sicuro quando è online.

Tra le attività più svolte in tutta sicurezza ci sono pagamenti online, gestione delle bollette o altre operazioni delicate che gli italiani fanno senza problemi al pc.

Il dato positivo che emerge è una fiducia via via crescente nei confronti della tecnologia.

Si ritiene lo smartphone (o altri device) come una parte integrante e fondamentale della vita quotidiana (sia lavorativa che privata) della maggioranza degli italiani intervistati.

Il rapporto mostra come l’utilizzo dei device digitali non migliora solo la vita individuale, ma anche la fiducia che gli italiani ripongono nelle istituzioni pubbliche.

Sempre più italiani ritengono che una maggiore digitalizzazione a livello nazionale ridurrebbe i tempi della burocrazia della Pubblica Amministrazione.

Questi sono dati incoraggianti per il settore tecnologico, in particolare quello dell’Insurtech.

La maggiore fiducia nel digitale da parte della collettività permetterebbe una penetrazione maggiore nel mercato assicurativo esistente con soluzioni digitali e tecnologiche atte a migliorare la vita quotidiana.

 

Digital life e protezione dei dati 

Con l ‘avvento dell’era digitale i dati sono diventati un asset fondamentale.

data privacyNon c’è dubbio che le tecnologie digitali siano in grado di apportare immensi benefici in molteplici settori. 

Tuttavia, per funzionare, questi sistemi hanno bisogno di processare massivamente i dati relativi ad un numero molto elevato di soggetti: sono proprio le informazioni in relazione alle persone, alle loro vite e alle loro abitudini ad essere oggi il vero motore del progresso e dell’innovazione.

Questo fattore comporta però un grande peso per l’ambiente: basti pensare alla quantità di energia che consumano i computer dei big data per contenere appunto raccolte massive di informazioni.

Il discorso dati ha un impatto fondamentale anche sulla persona: quanto ci sentiamo al sicuro ad essere tracciati da cookies e a lasciare le nostre informazioni sensibili online?

Per fortuna la legge dopo lo scandalo di Facebook e Cambridge Analytica diventa sempre più dura e il controllo è maggiore.

Il consiglio che vi diamo è quello di rifiutare lì dove possibile i cookies di terze parti e di inserire i vostri dati con saggezza, ovvero leggendo sempre le condizioni e i moduli d’uso di qualsiasi sito, anche di quello apparentemente più sicuro.

Digital life: quale è stato il fattore scatenante?

Per quanto riguarda il fattore scatenante di questa digitalizzazione nel nostro paese degli ultimi tempi, le cause sono da ricercare nella pandemia.

La pandemia ci ha portato notevoli disagi e disturbi.

Ma il Covid ha rappresentato l’inizio di una digitalizazzione più forte, scatenando una necessità di fatto latente: quella di imparare a sfruttare al meglio gli strumenti del digitale.

Non potendo avere un contatto diretto abbiamo imparato a scaricare le app per ordinare cibo, abbiamo sfruttato il pc per pagare un bollettino e, dato super importante, abbiamo iniziato a fidarci dell’acquisto online non potendolo fare fisico.

Sono moltissime le PMI che durante e dopo il primo lockdown hanno scelto di aprire un ecommerce per migliorare le proprie vendite

 

La DAD: la digital life insoddisfacente per gli studenti italiani

Se abbiamo parlato dell’effetto positivo della pandemia sulla digital life degli italiani, dobbiamo mettere in campo anche un aspetto molto negativo.

dadA soffrire l’ancora scarsa digitalizzazione dell’Italia sono stati gli studenti italiani costretti a fare smart school.

I dati in questo senso non sono stati confortanti in quanto c’è stata una decrescita nella media dei voti e sono state molte le difficoltà delle famiglie.

Se è vero che in ogni casa ormai c’è un computer, questo non si è dimostrato sufficiente per le famiglie con più di un figlio in Dad.

Se però pensiamo in grande e vogliamo vedere i dati positivi, sono stati sicuramente questi a prevalere e la digitalizzazione del nostro paese è ormai un argomento caldo e un cambiamento in corso.

Dobbiamo solo fidarci della “Digital Life” e lasciarci trasportare dall’onda del progresso.